Se vuoi scoprire anche tu quando la caldaia con accumulo è conveniente e quando non lo è continua a leggere……
Una delle domande più frequenti, che pongo al cliente che deve sostituire la propria caldaia con accumulo integrato o Istantanea, è proprio rivolta a individuare questo tipo di esigenza.
Questo articolo è un po’ il completamento di quanto detto giorni fa nel precedente post, se non l’hai ancora letto puoi farlo qui.
Prima di entrare nel vivo, ed approfondire meglio questo tema, vediamo di tornare insieme indietro di qualche anno e capire meglio come erano le abitudini.
Gli anni 80-90 erano caratterizzati da un periodo definito boom economico, all’epoca infatti in Italia, diciamocelo, si stava proprio bene. Le aziende producevano alla grande proprio perchè il benessere nel paese era alto, si spendeva parecchio anche senza stare troppo a guardare nel lungo termine.
L’accesso al credito era facile per tutti, sia che dovevi accendere un mutuo sia per chiedere un finanziamento e questo ha contribuito a far diffondere nel nostro bel paese il consumismo.
E’ proprio in quegli anni che l’utilizzo dettato dalla moda faceva si che nelle nuove abitazioni o nelle ristrutturazioni si sono fatte vendite in maniera massiccia di vasche idromassaggio, magari anche tu che stai leggendo in questo momento, ne hai avuta una in passato o almeno un parente/conoscente comunque la possedeva.
Per supportare la grande quantità di acqua calda sanitaria, necessaria per riempire completamente la vasca da bagno, la soluzione migliore era quella di abbinare all’impianto una caldaia che avesse la possibilità di contenere una quantità di acqua calda già pronta all’uso, l’accumulo abbinato poteva essere di 45/60lt integrato nella caldaia oppure da 100, 120 lt. o addirittura di capienza maggiore posizionato separatamente.
Devi sapere però che se da una parte questo tipo di sistema forniva sicuramente un’elevato comfort nel momento della richiesta dall’altro per tenere l’acqua costantemente tutto il giorno in temperatura richiedeva un consumo di energia importante.
Come detto prima anni fa questo problema di consumi era poco percepito, primo perchè bene o male tutti lavoravano e secondo perchè il costo del gas era inferiore, io ci aggiungerei che all’epoca c’era poca sensibilità al rispetto dell’ambiente, di conseguenza interessava poco se la caldaia funzionava tutto il giorno.
Cosa è cambiato ai giorni nostri ?
- Bhe’, sicuramente tanto, innanzitutto l’abitudine all’utilizzo della vasca è stato sostituito con uno più veloce, la doccia !
- Le vasche idromassaggio che avevano fatto breccia nella testa delle persone come strumento per rilassarsi divennero ben presto fonte di maggiore stress dato che essendo più delicate rispetto alle vasche normali richiedevano più attenzioni dopo l’utillizzo ed in generale più manutenzione !
- I costi sui consumi del gas insieme alla situazione economica diversa nel nostro paese spingono le persone ad avere un’attenzione maggiore sugli sprechi !
- La tutela e salvaguardia ambientale, vista sia sotto l’aspetto morale che normativo, spostano l’interesse delle persone sulla maggiore sensibilità a ridurre l’inquinamento !
Chiaramente quello che ti ho appena descritto vale per soluzioni relative ad appartamenti dato che se possiedi una palestra, negozio di parrucchiere, ristorante, bar o altra attività che richiede un uso importante di acqua calda le valutazioni da fare sono diverse.
Oggi per far fronte a quanto detto prima il modo migliore per ovviare a questo problema è scegliere una caldaia istantanea che a seconda delle esigenze può sostituire quella con accumulo, permettendo di risparmiare e producendo acqua calda solo quando ne hai bisogno.
Hai capito bene, produci e di conseguenza consumi solo quando ne hai bisogno !
Sul mercato, naturalmente, ci sono vari prodotti con caratteristiche diverse e spesso queste informazioni vengono trasmesse superficialmente o nulla, sappi però che, alcune aziende hanno investito molto nella ricerca proprio per risolvere questo problema con risultati decisamente interessanti.
Ecco perché tornando alle domande fatte nel precedente post, in base al n° di persone presenti nell’abitazione, l’eventuale utilizzo di vasche e con quale frequenza, possiamo capire insieme quale sia la soluzione più adatta per darti il miglior comfort possibile, riducendo i consumi.
Ti aspetto al prossimo post !!
P.S. Se ti è piaciuto l’articolo e lo hai trovato interessante o avessi qualche domanda da farmi lasciami pure un commento qui sotto.
P.P.S. Se l’articolo non ti è piaciuto lasciami lo stesso un commento, mi servirà per capire come fare meglio la prossima volta.
Eh, non dimenticare…..
Sostituire la propria caldaia non è mai stato così semplice ! 🙂
Salve. Approfitto anche io della competenza che trovo su questo blog per esporre il mio problema: ho installato sul balcone una caldaia istantanea a gas 13 LT/min., in sostituzione del boiler elettrico che faceva lievitare di molto la bolletta elettrica nei mesi estivi (in inverno era la caldaia centralizzata del condominio a fornire l’acqua calda),collegata all’impianto mediante le tubature presenti su un lavabo presente all’esterno.
A parte che occorre fare scorrere litri di acqua prima che arrivi al bagno alla giusta temperatura,e in seguito,durante la doccia, la stessa si raffreddi per diversi secondi,per riprendere e poi riabbassarsi “a ondate”,durante il funzionamento si sente, dal comignolo di scarico fumi, un notevole odore di gas,come se la caldaia non lo bruciasse completamente (abbiamo avuto per questo alcune lamentele dai vicini degli appartamenti a fianco e superiore). Inoltre,nei mesi invernali appena trascorsi,in giornate particolarmente umide e grigie,si notava una grande fuoriuscita di “vapore”. Sappiamo che anche alcuni dei vicini dispongono di sistemi simili e non si hanno notizie di problemi di questo tipo. Segnalo che è stata sostituita in garanzia quella che il tecnico ha chiamato “scheda”,perchè la caldaia aveva smesso di funzionare;in quella occasione il tecnico,interrogato sul problema del gas,ha risposto che la cosa rientra nella normalità. Chiedo invece se è possibile che si possa in qualche modo fare una regolazione per ridurre il difetto,oppure se questei apparecchi nascono,per così dire,”blindati”.
Grazie per la eventuale gentile risposta. Stefano
Buongiorno Stefano,
in merito alla tua richiesta avrei bisogno di capire il modello e la marca dello scaldabagno per avere un’idea più chiara.
Comunque, il fatto che fuoriesca odore di gas non è normale, nel senso che ci potrebbe essere un intervallo troppo lungo tra la fuoriuscita di gas e l’accensione, determinando presenza di combustibile non bruciato.
In merito alla condensa questo avviene perchè la temperatura dei fumi è molto calda in uscita ed incontrando aria fredda genera appunto condensa.
Questo fatto può avere un collegamento con il problema di sbalzi di temperatura sull’acqua calda, di solito per ovviare a questo inconveniente bisogna fare delle regolazioni sull’impostazione della temperatura fino a trovare il giusto compromesso, operazione che va fatta tenendo in considerazione anche la portata dell’impianto.
A presto!
Grazie per avere risposto,Ivan.
Non ho indicato nella mia richiesta la marca e il modello dello scaldaacqua perchè non sapevo se ciò fosse consentito in un blog pubblico; si tratta di una Riello mini13 a camera stagna. In effetti,come tu dici,regolando un pò più bassa la temperatura(circa a metà corsa) lo sbalzo è,pur restando presente,meno evidente o forse di minore durata. Anche la nuvola di vapore non è più evidente in queste giornate primaverili. Resta comunque il problema dell’odore di gas che,sempre come tu dici,facendoci caso, si sente molto di più appena la caldaia parte,per diminuire un pò durante il funzionamento,A questo proposito vorrei anche segnalare che il rumore del funzionamento (tipo ventola) continua per alcuni secondi (o minuti) anche dopo che si è interrotta l’erogazione dell’acqua. Ad ogni modo,penso anche io che se dal camino esce odore di gas,il medesimo non è stato interamente bruciato,con conseguente spreco di “efficienza”…Mi propongo dunque nei prossimi giorni di contattare l’assistenza per verificare quanto suggerisci e se è possibile intervenire. Tu cosa ne pensi? Grazie di tutto.
Ciao Stefano, a questo punto un controllo su tutta la parte relativa alla combustione è necessaria. Per quanto riguarda la discontinuità sull’erogazione dell’acqua calda ti consiglio di fare un po di tentativi di taratura fino a trovare il giusto compromesso.
Spero di esserti stato d’aiuto… a presto!
Quanti anni può durare una caldaia? Essendo elettrodomestici costosi, con un proprio ciclo di vita medio, vorrei sapere se possono durare per sempre, se di grande qualità. Come esistono condizionatori più delicati, mi chiedo se i modelli condensing estremamente ecologici, sono anche più resistenti. Dico questo perchè ho saputo che le caldaie con accumulo durano di più. E’ vero?
Ciao Francesco,
la durata di vita media di una caldaia si aggira sui 15 anni, questo parametro però dipende da diversi fattori, quali la qualità del prodotto scelto e la manutenzione fatta a dovere.
Nel senso che puoi acquistare anche un prodotto di fascia alta ma se poi non la fai seguire a dovere da un tecnico capace il tempo di vita si riduce.
Altro fattore da non trascurare è la qualità dell’acqua che transiterà in caldaia, se molto calcarea anche la migliore sarà vittima di intasamenti e malfunzionamenti.
Stesso discorso vale per quelle ad accumulo che avendo un serbatoio sono sensibili al calcare.
Diciamo che non esiste meglio o peggio, esiste abbinare il prodotto giusto a seconda delle esigenze e abitudini dell’utilizzatore finale, questo è un approfondimento che va fatto in fase di valutazione con il cliente.
Spero di esserti stato d’aiuto.
A presto!
Ciao Ivan, grazie mille per la risposta. purtroppo sono a Roma, se ti trasferisci divento subito tuo cliente!
Ahahahah, per il momento non ho in previsione trasferimenti, ma ti ringrazio per la fiducia!!
A presto.
Ciao e complimenti, ho scoperto da poco il tuo blog e lo trovo davvero interessante. Volevo chiederti, se posso, un consiglio. Attualmente ho uno scaldabagno a gas da 14litri per la produzione di ACS (il riscaldamento è centralizzato) abitando all’ultimo piano di un condominio la pressione dell’acqua a volte è talmente bassa da rendere la doccia e le altre prassi igieniche davvero una tortura. Non avendo spazio per un impianto autoclave, avevo pensato di sostituire lo scaldabagno attuale con uno elettrico con accumulo rendendo almeno le fasi di lavaggio più umane. Potrebbe essere una soluzione valida?hai alternative da suggerirmi?
Grazie mille
Ciao Giorgio, sicuramente come hai sottolineato il problema pressione influisce parecchio sulla produzione di acqua calda sanitaria.
Se l’edificio dove abiti non è provvisto di autoclave le soluzioni possono essere 2:
1) sostituire lo scaldabagno che hai attualmente con uno sempre a gas ma che abbia la possibilità di lavorare a basse pressioni
2) come hai suggerito tu, passare ad uno scaldabagno con accumulo, in modo da avere sempre acqua calda pronta
Quello su cui propendo tra le due opzioni è sicuramente sulla prima, per un discorso di risparmio sui consumi dato che nel primo caso consumi energia solo quando utilizzi l’acqua, nel secondo invece hai dei consumi per il mantenimento dell’acqua in temperatura.
Per fare questo tipo di valutazione però avrei bisogno di capire la pressione media di esercizio, se sei della zona di Milano puoi scrivermi a info@caldaiasemplice.com in modo da poter capire meglio la soluzione più adatta.
A presto!!